sabato , 27 Aprile 2024
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Verni: a disposizione dei ristoratori, i dpcm sulle chiusure sono illegittimi

Attraverso un Dpcm non si possono limitare diritti costituzionalmente garantiti e libertà individuali”.

A sostenerlo l’avvocato Marco Valerio Verni, noto per essere il legale della famiglia di Pamela Mastropietro e zio della ragazza barbaramente uccisa e fatta a pezzi a Macerata da Innocent Oseghale, ospite varie volte anche in incontri a Tarquinia sul tema delle mafie di importazione.

L’avvocato, intervistato dal quotidiano “Il Giornale”, si è messo a disposizione dei ristoratori che ieri sera si sono opposti al cosiddetto “regime sanitario”, dichiarando:

Ho deciso di schierarmi al fianco dei ristoratori, perché è ammirevole la loro dignità nel far valere i propri diritti. La loro è una forma di protesta pacifica e civile, non paragonabile ai disordini generati da coloro che scendono in piazza solo con l’esclusivo scopo di creare tafferugli”.

Per Verni l’illegittimità dei provvedimenti adottati nei confronti di chi vuole lavorare per il sostentamento della propria attività e della propria famiglia può essere dimostrata.

Ed effettivamente l’avvocato non è l’unico a sostenerlo, in quanto dello stesso avviso, una intervista rilasciata al quotidiano “Il Dubbio” ad Aprile scorso, è stato anche uno dei più noti giuristi italiani, giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese.

Il costituzionalista ha infatti formulato osservazioni critiche non solo sulla tecnica di redazione degli atti normativi emanati per fronteggiare l’emergenza, ma anche sulla loro legittimità nel nostro contesto ordinamentale.

Ma l’avvocato Verni è andato oltre: mostrando dubbi circa la strategia delle chiusure adottata dal Governo per arginare il diffondersi dei contagi, ha posto l’accento sul fatto che chiudere ristoranti e palestre non sia stato utile per nessuno, ma anzi abbia contribuito alla morte di troppe attività.

Ed il punto sollevato dall’avvocato si è spinto sinanche oltre il mero tema dell’illegittimità.

Per il legale l’attuale crisi va’ a vantaggio delle organizzazioni criminali e delle mafie, oggi probabilmente impegnate in un vantaggioso welfare sociale di stampo criminale. Ha dichiarato:

Chi va in crisi potrebbe ricorrere a prestiti da parte di organizzazioni criminali per poi dover restituire il tutto a tassi usurari e in quel caso le prospettive sono due: l’azienda viene acquisita dalla criminalità o l’esercente è condannato ad estinguere un debito che non finirebbe mai, vivendo sotto ricatto“.

Ei Marcantonio

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