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Tarquinia, sta per arrivare Tyrrenikà, dalla collaborazione tra STAS ed Assonautica

A darne la notizia la Presidentessa della Società Tarquiniense di Arte e Storia, l’archeologa Alessandra Sileoni: sta arrivando “Tyrrenikà”.

“Tyrrenikà”, il cui primo numero è in uscita a Gennaio, è la rivista che nasce dalla collaborazione della S.T.A.S. con la A.S.D. Assonautica G. Maffei di Tarquinia.
La grafica di copertina sarà a cura di Mirko Micozzi e l’editore sarà Edizioni Archeares.

La Sileoni, dandone una anticipazione sui suoi canali social, indica come l’introduzione al testo sia stata curata da lei in persona, e rilascia anche una piccola anteprima in qualche modo esplicativa del nome della rivista:

Nel titolo il richiamo ambivalente a Tarquinia e al Mar Tirreno è parso quanto mai calzante, poiché i “Tyrrenikà” erano un’opera enciclopedica in 20 volumi andata perduta, scritta in greco dall’imperatore Claudio sulla storia degli Etruschi, di cui era appassionato e che conosceva perfettamente, come sembra anche la lingua etrusca, forse perché la sua prima moglie era di origini tarquiniesi.
Anche l’immagine di copertina riproduce la decorazione incisa a crudo su un’olla globulare d’impasto rosso risalente ad età orientalizzante, esposta in una delle sale del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, in cui compare la più antica raffigurazione di una nave oneraria etrusca con ampio scafo, vele quadrate, castello di prua e due lunghi remi timone a poppa. L’imbarcazione è seguita da pesci e da un soggetto anguiforme a indicare l’ambiente ittico marino, ulteriore conferma della vocazione marittima dei commerci locali, ma che visto lo sperone di prua, non mancava di assolvere funzioni militari. Il mare, quindi, anche palcoscenico di scontri, talvolta battaglie epocali che dettarono un ridimensionamento della talassocrazia degli Etruschi e un mutato atteggiamento verso l’interlocutore straniero. Prova tangibile ne è l’elogio di Velthur Spurinna, documento epigrafico che nonostante la lettura controversa, ricorda come il pretore tarquiniese fu alla guida di due spedizioni, di cui la prima per mare nella storia di questo popolo: una testimonianza diretta della supremazia assurta all’interno della confederazione, con la città intenta ad ostacolare la presenza greca nel Tirreno…

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