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Tarquinia – i commenti per la giornata contro la violenza sulle donne

In questo particolare 2020 a Tarquinia non sembrano esserci iniziative di ampio spettro in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, che siano scarpe rosse, panchine rosse, incontri online, iniziative social. Probabilmente in quest’anno così fortemente marchiato dalle problematiche legate alla situazione epidemiologica, le campagne di comunicazione e sensibilizzazione passano un po’ in secondo piano.

Ad ogni modo varie realtà hanno parlato in merito.

Semi di pace, associazione da sempre molto attenta alla violenza di genere, ha commentato così.

Rispetto e solidarietà. Si tratta di due valori fondamentali che Semi di Pace si impegna a diffondere. Numerosi i progetti, in Italia e nel mondo, nati dall’associazione e volti a tutelare e sostenere bambine, ragazze e donne in situazioni di difficoltà e di estremo rischio. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, queste opere assumono una caratura ancora più preziosa. Semi di Pace condanna, oggi e sempre, ogni forma di violenza.

Alicenova, la cooperativa impegnata in numerose attività in sostegno delle categorie più deboli o bisognose, ha commentato come segue.

Il 25 Novembre è la Giornata Mondiale contro la violenza di genere.
Impegnamoci ogni giorno per evitare gli stereotipi, per l’affermazione delle libertà e dei diritti sociali e civili delle donne, e per contrastare la violenza, l’ultimo rifugio degli incapaci.

La Asl di Viterbo ha aderito ad una iniziativa in collaborazione con vari altri soggetti ed istituzioni tra cui il Comune di Viterbo (con numerosi interventi e l’illuminazione di Palazzo dei Papi) ed ha esposto una installazione apposita.

Anche il Comune di Tarquinia ha dedicato un post Facebook all’argomento. Eccone il testo a seguire.

Non è normale che sia normale. La violenza sulle donne rimane una piaga della nostra società, in alcune circostanze favorita dall’emergenza coronavirus che ha costretto molte donne a restare tra le mura domestiche con il proprio “aguzzino”.
La #giornatacontrolaviolenzasulledonne deve essere l’occasione per assumere impegni concreti oltre le rituali petizioni di principio.
Per la World Health Organization (WHO), circa il 35 per cento delle donne nel mondo ha subìto violenza. Secondo i dati del rapporto Eures sul femminicidio in Italia, sono 91 le donne vittime di omicidio nei primi dieci mesi del 2020: una ogni tre giorni.
Un dato impressionante che impone, a chi ha responsabilità politiche e di governo, di moltiplicare gli sforzi per contrastare questo odioso fenomeno.
Mancano le case protette, manca l’assistenza, mancano sistemi efficaci per evitare che la preda finisca nel raggio d’azione del predatore, mancano i fondi, i sussidi, mancano politiche coerenti. Ma soprattutto ciò che manca è l’insegnamento al rispetto per le donne. Famiglia, scuola, reti sociali: è da qui che bisogna partire, o meglio, ripartire, una catena che non può, non deve spezzarsi.
E quando accade spetta alle istituzioni il compito di ricomporla. Velocemente, efficacemente, senza voltarsi dall’altra parte. È un lavoro lungo, complesso, ma non impossibile.
È una battaglia che si vince con azioni concrete, ma anche con un costante impegno culturale.
NON SUBIRE! CHIAMA IL 1522 O RIVOLGITI AI CENTRI ANTIVIOLENZA
#25novembre

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