Santa Maria in Castello vittima dell’abbandono. Oggi le priorità sono quelle attinenti alla salute, all’economia, alle dinamiche sociali, però in una cittadina a vocazione turistica lascia comunque l’amaro in bocca vedere uno dei luoghi simbolo della cittadina in tale stato.
Tralasciamo pure la strada che dalla Ripa arriva alla chiesa: i due mattoni che vediamo alla base della mura, che sembrerebbero (il condizionale è d’obbligo) caduti, le piccole cose che non vanno nella resecata… in un periodo delicato come l’attuale forse non è il caso di soffermarsi su ciò.
Ma quello che salta all’occhio, dal tardo pomeriggio in poi, è la chiesa al buio. Dei 12 faretti posizionati davanti alla facciata, solo uno funziona. L’effetto è questo.
Degli altri 11 faretti, 9 sono completamente spenti o non funzionanti e 2 emettono una quasi impercettibile luminescenza.
Nei cestini accanto alla chiesa, sacchetti dell’immondizia gettati. Una “piaga” più volte denunciata che costringe a lavoro non dovuto chi si occupa dei cestini.
Uno scenario che certo non si addice a quella che è senza dubbio una delle chiese più iconiche di Tarquinia.
Laura Liguori è in Mediapress dal 2018. E’ parte della redazione giornalistica, si occupa di servizi video e sito web.