giovedì , 25 Aprile 2024
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Tarquinia, Montericcio: fossi e fiume esondano. La rabbia della gente

Ancora forti disagi ed allagamenti nella zona di Montericcio e nelle aree limitrofe.

Già l’altro ieri un noto imprenditore agricolo denunciava l’esondazione dei corsi del Melledra e del Rio Asco. La riflessione dell’imprenditore agricolo, sposata da molti, è stata imperniata su quei lavori più volte richiesti ma mai attuati:

Gli argini, calcolati per le piogge ed i terreni di un tempo, non sono più sufficienti per le esigenze delle piogge di oggi. Intorno a questi fiumi c’è chi ci vive, ci abita e ci pratica un agricoltura di qualità, investendo tutto ciò che ha per portare avanti il proprio lavoro al meglio. C’è assoluto bisogno di studiare e rivedere il nostro territorio, con l’occhio aggiornato alle esigenze del 2020, cioè un territorio cambiato dal cemento e dalla mano dell’uomo in generale, che deve far fronte anche ad agenti atmosferici che non sono più quelli di una volta. Come dico spesso, c’è assoluto bisogno di praticare una politica di prevenzione e cioè investire tutto il denaro programmato non per costruire infrastrutture faraoniche ed inutili, ma per la cura del territorio, dei suoi fiumi, torrenti e strade già esistenti che hanno sempre più seri problemi di percorribilità“.

Oggi, poi, è stata la volta dell’esondazione del Fiume Mignone. Nelle immagini diramate dall’AEOPC nelle ore precedenti la piena si vede già una situazione drammatica, peggiorata poi con l’aumento della portata d’acqua.

Abbiamo scelto volutamente di non mostrarvi le immagini della situazione di poche ore dopo, quando, indicativamente tra le 16:00 e le 17:00, tutto è sembrato peggiorare. Vi lasciamo a descrivere gli eventi alcuni commenti di persone del posto, che riteniamo possano ben descrivere lo stato che si trovano a dover vivere gli agricoltori e gli abitanti delle aree limitrofe al fiume ed ai fossi affluenti.

Ieri ho fatto un giro a Montericcio ed alla Farnesiana, e la situazione e’ assurda, le forme non ci sono piu’. Strade e terreni allagati ma a nessuno non importa niente. Pero’ la Provincia manda 1 volta all’anno una pala a tagliare le banchine e mandare l’ acqua delle strade nei campi poi se si rovinano I raccolti che gli importa tanto ci rimette sempre il contadino o chi abita in campagna. Pero’ anche se non raccogliamo niente le tasse e l’imu arrivano sempre.”

“Non se ne può più. Tutti gli anni la stessa storia”.

Per forza gli argini so rotti dal 2004 e il fiume non viene pulito dal 1995“.

Non si fa manutenzione ai fiumi e al territorio in generale da molti anni . Queste sono conseguenze dell’incuria umana

Apposto tanto del Mignone e dei campi non interessa a nessuno ci sono pochi interessi

Caustico anche il commento el Vicepresidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Alberto Tosoni.

“QUESTA è esattamente la cosa che dovevamo evitare. Non va bene appellarsi sempre alla richiesta dello stato di calamità. In Regione ci avevano promesso un tavolo tecnico; sanno tutto, abbiamo messo agli atti un report; ci avevano parlato di un secondo incontro a Settembre che non c’è mai stato. E’ in questi avvenimenti che la politica deve fare la politica, cercando di attenuare i problemi, invece ad oggi solo propaganda e articoloni di giornale. Chi ha vissuto almeno una volta nella vita un allagamento si rende conto di cosa serva oggi: non rimborsi, ma prevenzione! Prevenzione! Prevenzione!”

E dice la sua in materia anche il consigliere comunale Roberto Borzacchi.

MIGNONE e i suoi affluenti ancora una volta non hanno perdonato gli agricoltori, gli enti che continuiamo a sostenere e mantenere aperti forse pensavano di evitare queste eventi catastrofici dalle scrivanie con i faldoni di carte, gli ambientalisti hanno bisogno di lezioni riguardo l’ambiente non hanno ancora capito che i corsi d’acqua hanno bisogno di essere puliti, non si possono lasciare così come vorrebbero loro, le aziende rischiano la loro stessa esistenza e c’è anche chi rischia la vita con queste esondazioni improvvise, sono anni che i lavori nei fiumi non vengono eseguiti a regola d’arte le regioni i ministeri sono latitanti nei confronti degli agricoltori, i nostri soldi prendono direzioni diverse da quello per cui dovrebbero essere impegnati siamo abbandonati in mani che non ci tutelano. Tanti elogi per come ci siamo comportati durante il covid e questo è il premio GRAZIE

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