sabato , 20 Aprile 2024
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Marzoli – Giulivi: cronaca di un epilogo già scritto?

Con la revoca delle deleghe all’assessore Marzia Marzoli si chiude una giornata convulsa all’interno della maggioranza. Lungi da me dare giudizi, colpe o responsabilità ma la vicenda merita un minimo di approfondimento.

In estrema sintesi, ognuno poi potrà trarne le proprie conclusioni, tre possono essere le chiavi di lettura che possono avere la propria validità:

– hanno ragione entrambi;

– hanno torto entrambi;

– è una sconfitta di tutti.

Partiamo dal primo punto: hanno ragione entrambi.

Ha ragione l’ex assessore Marzia Marzoli quando ripercorrendo la sua storia fatta di battaglie, di lotta per il territorio, di lotta contro la mala politica, non poteva per coerenza e per principio dire sì all’osservatorio ovvero accettare un qualcosa contro il quale aveva combattuto anche aspramente. Un passaggio del suo intervento diviene fondamentale: “Una decisione che non ha visto il mio coinvolgimento e di cui non sono stata neanche messa a conoscenza, né della sua attuazione né del fatto che sarebbe stata portata quest’oggi in consiglio. Dissento da questa mancanza di rispetto nei confronti dell’assessore che apprende questa decisione leggendo la convocazione del consiglio comunale. La discussione andava fatta prima”. Una forte critica neanche troppo velata verso il Presidente del Consiglio Federica Guiducci e verso il modus operandi dell’amministrazione. Una mancanza di dialogo e di concertazione su cui la Marzoli ha posto il proprio accento che poi è alla base del concetto di democrazia.

Ha ragione il Sindaco Giulivi quando afferma: “Io credo che l’assessore quando è entrato in questa amministrazione sapeva bene che il Comune di Tarquinia faceva parte di questo consorzio in cui il Sindaco ne era il Presidente, come sapeva benissimo che il Comune di Tarquinia prendeva oltre 700mila euro”. La Marzoli lo sapeva e lo doveva sapere.

Sono stati coerenti entrambi? Sì, probabilmente sì. Ma secondo alcuni c’è più di un però.

La Marzoli sbaglia quando in giunta vota la delibera sullo schema di bilancio in cui ci sono i soldi dell’Enel, sbaglia ad accettare un incarico senza conoscere la strategia politico amministrativa dell’amministrazione che poi anche lei avrebbe dovuto rappresentare. Sbaglia ad accettare il muro del silenzio. Ma anche il Sindaco sbaglia nello scegliere un assessore in un ramo così importante sapendo che poi le sue scelte amministrative avrebbero cozzato con i principi, con la storia della persona scelta.

E’ una sconfitta per tutti? No, è la normale conclusione di una scelta forse poco ponderata da entrambi. Da una parte la posizione, a volte anche estrema, su tematiche di interesse pubblico; dall’altra la politica, ovvero l’arte del compromesso. Due posizioni che stridono in maniera forte.

C’è chi questo epilogo lo aveva previsto il giorno dopo la nomina ovvero l’ex Sindaco Mauro Mazzola che aveva testualmente detto: “La Marzoli non arriva a mangiare la colomba”.

Ma l’analisi non può fermarsi qui.

Schopenhauer afferma che Il “vero” mondo si nasconde agli occhi dell’uomo. Il mondo vero si trova proprio dietro un velo. Questo velo è il “velo di maya”. Cosa c’è dietro le apparenze? A chi ha dato fastidio la nomina della Marzoli? A questa domanda solo il tempo darà risposta.

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